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[RUTH ORKIN E LA SUA AMICA]

Anticipiamo di un giorno, perché il 22 Agosto ci indicherà un’altra ricorrenza, importante peraltro. Riprendiamo una fotografia dello scorso anno, anche perché abbiamo finito per amarla. Siamo a Firenze, il 22 Agosto 1951. Una bella ragazza passeggia per Firenze e viene ritratta da Ruth Orkin. Il suo nome è Ninalee Craig e al momento dello scatto ha 22 anni. Ci troviamo di fronte al caffè Gilli e 15 uomini lasciano gli occhi su di lei. Parleremo della fotografia, ma cercheremo di conoscere meglio la fotografa.

Siamo nel dopoguerra, con un PIL che cresce a doppia cifra, permeati da quella serenità conquistata con la speranza prima ancora che con la ricchezza. C'è chi osserva, chi fischia, e altri che sicuramente si concedono dei commenti per l'occasione. Lei, la ragazza, non rappresenta solo un simbolo di bellezza, ma un presagio di fortuna. La sua camminata concretizza l'Italia del momento: quella dell'idea e del sogno, della buona sorte ma anche del coraggio; quasi un arcobaleno dopo il temporale, perché presto spunterà il sereno.

L’immagine che vediamo ci offre un grande insegnamento. Non è importante che la fotografia risulti “vera”, cioè che quanto si vede sia realmente accaduto. E’ essenziale viceversa che il contenuto diventi evocativo, coerente con quanto si desidera trasmettere. Qui la partecipazione dei personaggi risulta totale, ma è spontanea o richiesta? Non lo sapremo mai, resta però il valore di quanto siamo portati a percepire. Da una complessità “teatrale” emerge l’Italia del periodo o almeno quella che siamo portati a immaginare.

La fotografa

Ruth Orkin nasce il 3 settembre 1921. Lei aveva molte passioni: la fotografia e il viaggio erano due di queste. Quando aveva diciassette anni, ha intrapreso un viaggio attraverso gli USA, da sola, usando la bicicletta e aiutandosi con l’autostop. E’ partita dalla sua casa di Los Angeles, per arrivare a New York. Lungo la strada ha scattato delle fotografie. In seguito si è trasferita nella Grande Mela, dove non ha perso il proprio spirito d’avventura. Ha fotografato i festival musicali estivi di Tanglewood, affinando la tecnica nei locali notturni. Col tempo è diventata "un fotoreporter a tutti gli effetti."

Nel 1951, LIFE l'ha mandata in Israele. Da lì è andata in Italia, ed è stato a Firenze che ha incontrato Jinx Allen (ora conosciuta come Ninalee Craig), una pittrice americana. Un giorno, le due amiche si sono messe a parlare delle loro esperienze comuni; di cosa volesse dire viaggiare da sole per l’Europa. "Andiamo," disse a un certo punto Ruth, "Ti scatto delle fotografie mentre passeggi per la città". Così è nata l’icona che vediamo.

Al suo ritorno a New York, Orkin sposa il fotografo e regista Morris Engel. Insieme hanno prodotto due film, tra cui il classico "piccolo fuggitivo", nominato per un Academy Award nel 1953. Dal suo appartamento di New York, con vista su Central Park, Orkin ha fotografato maratone, sfilate, concerti, manifestazioni, e la bellezza delle stagioni. Queste fotografie sono diventate oggetto di due libri di grande successo: "Un mondo attraverso la mia finestra" e "Tutte le foto dalla mia finestra". Dopo una lunga lotta contro la malattia, Orkin muore nel suo appartamento, circondata dalla meravigliosa eredità di fotografie che stava lasciando al mondo: la vista su Central Park dalla propria finestra.

Un personaggio della fotografia

L'uomo della Lambretta che compare nella fotografia si chiama Carlo Marchi, imprenditore. Il 22 Agosto si trovava lì per caso. La sua è stata una vita d'avventure, tutte trascorse all'estero, negli USA soprattutto. Là incontrerà Gioia Falck, quella donna milanese (dinastia dell’acciaio!) che gli regalerà tre figli: Ferruccio, Filippo e Federico. Si dice che assomigliasse a Clint Eastwood, al punto di imitarlo bene. Ma, sempre negli USA, Carlo aveva conosciuto Gregory Peck e Henry Fonda, con i quali aveva stretto un rapporto d’amicizia.

Carlo Marchi, nella fotografia, e a sua insaputa, diventa l'incarnazione del “vitellone”, un prodotto d’esportazione italico del tempo. E’ il maschio che possiede con lo sguardo, perché ha gli occhi sempre pronti, vigili, da predatore: un seduttore mai pago, sempre attento a non sprecare ogni occasione.

Ruth Orkin, 22 Agosto 1951, Ninalee Craig, Morris Engel, Carlo Marchi

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