INDISCREZIONI

G. Tornatore e M. Maffioli - “Avevo dieci anni quando ho cominciato a usare la macchina fotografica”. “Da allora per circa un decennio essa è stata per me una specie di indumento, qualcosa che si indossa necessariamente la mattina prima di uscire per strada, qualcosa senza la quale non puoi muoverti, qualcosa di molto simile alle scarpe”.

È così che Giuseppe Tornatore descrive la sua passione per la fotografia, elemento determinante anche nella sua attività cinematografica, la cui qualità viene più volte premiata nei suoi film. Questo libro esce in occasione del ventesimo anniversario dell’uscita nel 1988 del film “Nuovo Cinema Paradiso”, che ha sancito la sua notorietà a livello mondiale e gli ha fatto vincere due anni dopo il premio Oscar, le fotografie di Tornatore rappresentano l’occasione di scoprire un nuovo aspetto artistico del noto regista italiano.



bio

Giuseppe Tornatore Nato a Bagheria, in provincia di Palermo, il 27 maggio 1956, figlio di Peppino Tornatore, un sindacalista della CGIL[1], fin da giovane manifesta una forte attrazione per la recitazione e la regia. A soli sedici anni riesce a mettere in scena a teatro opere di maestri come Luigi Pirandello e Eduardo De Filippo. Si è diplomato con il massimo dei voti al liceo classico Francesco Scaduto di Bagheria. Prima di dedicarsi completamente al cinema frequenta qualche lezione alla facoltà di lettere a Palermo. Dopo gli inizi a teatro si accosta in seguito al mondo della settima arte attraverso alcune esperienze documentaristiche e televisive: in particolare il documentario (in superotto) Il carretto. Immagini di un'antica cultura (1979). Nel 1979 è eletto consigliere comunale a Bagheria con il P.C.I.[2]. Il suo esordio avviene sulla Rai il 5 marzo 1981, con il documentario Ritratto di un rapinatore.

Realizza poi, sempre per la redazione siciliana di Rai Tre, Incontro con Francesco Rosi (1981), Le minoranze etniche in Sicilia (1982, vincitore di un premio al Festival di Salerno), Diario di Guttuso (1982), e Scrittori siciliani e cinema: Verga, Pirandello, Brancati e Sciascia (1983). Nel 1984 collabora con Giuseppe Ferrara per Cento giorni a Palermo, del quale è produttore, oltre che co-sceneggiatore e regista della seconda unità. Due anni dopo esordisce come regista sul grande schermo con Il camorrista, tratto dall'omonimo romanzo di Giuseppe Marrazzo e incentrato sulla storia del noto boss della camorra Raffaele Cutolo (nel film chiamato 'O Professore 'e Vesuviano).

Il film riceve una buona accoglienza sia da parte del pubblico sia dalla critica e Tornatore vince il Nastro d'argento al miglior regista esordiente. L'incontro con il produttore Franco Cristaldi porta alla genesi di Nuovo Cinema Paradiso, pellicola che riscuote successo in tutto il mondo, donando notorietà internazionale al regista, e che vede l'inizio di una prolifica collaborazione con il compositore Ennio Morricone. Dopo alcuni imprevisti, tra i quali vari tagli e la proiezione bloccata dopo il primo fine settimana in tutte le sale italiane, il film si aggiudica il gran premio della giuria al Festival di Cannes e l'Oscar al miglior film straniero. Nel 1989 gli viene conferito il Premio Flaiano per la sceneggiatura per il lavoro svolto su Il camorrista e Nuovo Cinema Paradiso.

Edizioni: Fratelli Alinari Fondazione