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CONSAPEVOLEZZA

  • Concorso: Portfolio del MESE#1
  • Autore: MARCO GRASSI
  • Descrizione: CONSAPEVOLEZZA
    reportage fotografico
    a cura di Marco Grassi
    Entrai in contatto la prima volta con le Cure Palliative di Livorno nell'ottobre del 2006. Era la fine di mio padre, a casa, e i medici del servizio domiciliare furono esemplari, estremamente disponibili e pieni di amore nel prendersi cura degli ultimi giorni di mio padre.
    Ne rimasi impressionato, pur in un contesto dal finale gia' certo, al punto di fare una promessa a chi stava volando via. Un giorno sarei riuscito a dare a questa divisione medica, e alla associazione a supporto, la luce e la visibilita' che il loro lavoro merita
    Nel corso degli anni successivi, alcune volte avevo disposto che i ricavati dalla vendita delle opere in eventi fotografici di mia organizzazione fossero destinati alla Associazione Cure Palliative di Livorno, che rappresenta l'associazionismo, le tessere annue, gli eventi crowfounding correlati, ma soprattutto il supporto ai tanti volontari medici, agli psicologi, agli operatori esterni alla Sanita' pubblica, compresi i medici del domiciliare di mia memoria
    Ma non mi bastava. Non poteva bastarmi. Volevo poter dire la mia, poter esprimere cio' che sentivo attraverso la mia arte
    Cosi', attraverso un iter di permessi ufficiali dalla struttura e dalla Usl regionale, ho avuto il permesso di cominciare a scattare. Era nata CONSAPEVOLEZZA, avevo esposto il mio progetto agli organi dirigenziali dell'Associazione e dell'Hospice – Divisione medica, e avevo avuto tutti gli ok. Volevo scattare a lungo, volevo poter entrare ovunque, volevo liberta' di accesso e spostamento dentro a uno tra i reparti ospedalieri piu' difficili. Volevo poter descrivere la giornata standard di una divisione ritenuta di eccellenza nazionale. Volevo i volti, i dettagli. Descrivere la forza di ogni operatore nel non mollare mai, nel non far mai sentire solo chi ha perso ogni speranza. Mostrare l'abnegazione. Osservare la dignita' con cui alcune persone arrivano in fondo al loro percorso.
    La pazienza dei familiari. La parvenza di normalita' in un silenzio irreale, in uno spazio tra la terra e il cielo, rotto solo dalle sirene degli arresti cardiaci. Volevo che tutti sapessero che esiste questa realta', e qualsiasi sia il rispettivo destino, non sara' mai un destino da persona sola.
    Ho trovato subito grande collaborazione da parte di tutti gli operatori, e anche di diversi, stupendi, indimenticabili degenti. Persone che ho conosciuto per un breve lasso di tempo, ma che non dimentichero'
    La prima sessione di fotografie in reparto, era il gennaio 2019, mi lascio' devastato, ammutolito, quasi sopraffatto da quella atmosfera.
    Sono stati tre mesi di scatti nei quali talvolta ho vacillato, ho scavato in me per mantenere la forza necessaria affinche' il progetto si completasse, e oltre 500 click dopo avevo il materiale che mi serviva per assemblare un importante documento

    La situazione che si vede mostrata, oltre ad essere un documento esclusivo e portare con se tutte le autorizzazioni alla pubblicazione, e' pre – Covid
    A parte l'utilizzo delle mascherine, il documento rimane di attualita', perche' le attivita' di questa divisione medica di alto livello non si sono mai fermate.
    E questo e' un concetto che crea contraddittorio, tra chi sostiene che la ricerca medica dovrebbe fortemente spingere per debellare del tutto quel mostro chiamato cancro, e di fatto rendere inutili questi luoghi. E chi invece sostiene l'importanza di tali strutture, perche' in fondo il sapere che, comunque vada, non saremo soli, costituisce una importante coperta psicologica.