ARTHUR PENN, IL REGISTA MODERNO
Conoscere l’opera di Arthur Penn vuol dire amare il cinema. Lui ha saputo portare sul grande schermo le contraddizioni della società contemporanea, mettendo in luce le ingiustizie del mondo; questo affrontando diversi stili: il noir, il western, il genere gangster. Passione e sentimento si mescolano nel suo cinema, nonostante la continua denuncia rivolta alla società americana.
Arthur Penn ha diretto i mostri sacri del cinema: da Marlon Brando a Robert Redford, da Jane Fonda ad Ann Bancroft, da Warren Beatty a Dustin Hoffman, Paul Newman, Jack Nicholson e Faye Dunaway. E poi, la sua stessa vita sarebbe potuta diventare il soggetto di un film, partendo dall’infanzia difficile. Sono seguiti l’arruolamento nell’esercito a diciannove anni durante la Seconda guerra mondiale, i lunghi soggiorni in Europa e quella la passione per la fotografia ereditata dal fratello Irving. La frequentazione dell’Actors Studio e gli intensi contatti con Truffaut e Godard completano un personaggio diverso, dal portato ideologico imponente e tradotto in pellicola con straordinaria efficacia.
Penn è stato un regista “moderno”, innovativo peraltro. Ha cambiato il cinema di Hollywood, lasciando che altri potessero godere della sua semina.