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[MARIANNE, 10 ANNI DI FOTOGRAFIA]

Ecco un altro autoritratto, è quello di Marianne Breslauer, nata il 25 novembre 1909 a Berlino. Quello di fotografarsi da sole è una caratteristica della fotografia al femminile e l’abbiamo riscontrata in molte autrici. A memoria, ricordiamo: Francesca Woodman, Cindy Sherman, Wanda Wulz, Dora Maar; ma anche Claude Cahun, Ilse Bing, Lisette Model, Imogen Cunningham, per finire con Vivian Maier e altre ancora. Questioni di vanità? No, mai; piuttosto in tutti i casi si è trattato di un bisogno, di una necessità, atta a esprimere un “quando”, prima ancora del “perché”; a sottintendere come il tempo faccia parte della fotografia. Ore, minuti, secondi, scorrono senza tregua; ma è un’illusione pensare che il loro andamento sia lineare. Più spesso accelerano, rallentano, tornano indietro, confluiscono, suggeriscono, esortano, ricordano. L’autoritratto compie per questo quasi una forzatura: diventa un testacoda, un passo più lungo della gamba che torna indietro verso l’interiorità. Vogliono essere osservate, le donne; per come sono e non per come dovrebbero essere.