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Carlo Mari

Abbiamo parlato più volte con Carlo Mari, al telefono e di persona. Siamo anche andati a trovarlo presso il suo studio. Le domande, alle quali Carlo rispondeva con calma e precisione, non bastavano mai a esaudire la nostra curiosità: c’era sempre dell’altro da conoscere, afferrare, comprendere. Il “fotografo Mari” sfuggiva di continuo alla nostra lettura fotografica, alla sintassi d’osservazione. Di fronte a noi si parava un muro d’immagini straordinarie, differenti tra loro, auto contaminate addirittura: il mare da un lato, l’Africa dall’altro; in mezzo volti, ritratti, donne, sensualità. C’è voluto tempo per capire, sempre per mano al “Mari fotografo”: ora amico, altre volte insegnante, spesso anche maestro di vita. Lui è un narratore per immagini e le sue storie trovano respiro dove lo spazio si allarga: in fondo al mare, nelle savane della Tanzania, persino tra le spire della seduzione e dell’eros. Lì il racconto si accende tra tagli e dettagli, per diventare velo, coltre d’istinti che si esaltano, seduzione.