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Giovanni Cozzi

Bisogna conoscerlo, Giovanni Cozzi. E forse addirittura più di altri fotografi. Non è solo una questione d’interpretazione del suo lavoro e nemmeno di lettura delle immagini che crea. Di lui è bello capire l’approccio, il percorso, la sintesi che porta all’approdo: da dove ripartire. E questo varrebbe per tutti quegli autori che hanno vissuto la fotografia come un pertugio stretto, prima che come un’opportunità percorribile. Ma la cerchia si restringe, sicuramente, ai pochi che partendo dal linguaggio canonico sono riusciti a costruire uno stile proprio riconoscibile.