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LE FOTOGRAFIE DI RENÉ MAGRITTE

Da tempo, nel nostro diario quotidiano, c’imbattiamo nel rapporto tra fotografia e mondo intellettuale. Ieri parlavamo di Leonardo Sciascia e del suo libro “Sulla fotografia”, ma già giorni prima ci occupavamo di Monet e della sua ispirazione tratta dall’immagine scattata.
Tralasciando Man Ray, che fotografo lo era davvero, abbiamo visto come anche Picasso si sia avvicinato alla fotografia (la sua “amante non tradita”, dicevamo). Del resto, sono saltati alla ribalta Verga, Simenon, Capuana, Zola e persino Pascoli. Il merito va ascritto ai ricercatori, che sono andati a ricercare negli archivi, trovandovi appunto fotografie. La nostra passione può essere considerata quindi una pratica trasversale, colta quanto basta quando trova nell’artista il punto d’appoggio, la motivazione fondamentale.

Arriviamo a oggi. A metà anni ‘70, dieci anni dopo la sua morte, venne scoperta l’esistenza di una serie di fotografie e film realizzati dall’artista belga René Magritte. Lui ha utilizzato la fotografia per vari scopi, come spunto per dipinti o lavori commerciali, improvvisando scene con gli amici, e mettendo a memoria eventi familiari. Nel suo archivio si possono trovare molti momenti della sua vita personale: genitori e fratelli, i primi anni del suo matrimonio con Georgette, la loro vita a Bruxelles; ma anche professionale, dove osservare le fotografie di Magritte con alcuni dei suoi quadri.

Ricordiamolo. Le opere dell’artista belga, pittore surrealista, erano caratterizzate da elementi particolari: il torso femminile, l'“ometto” borghese, la bombetta, la mela, il castello, la roccia, la finestra e altri oggetti comuni, spesso ambientati in situazioni insolite e contraddittorie, impossibili; e questo rende Magritte riconoscibile nell’ambito dell’arte contemporanea, anche al di fuori degli addetti ai lavori o degli appassionati d’arte. Le sue fotografie ci stupiscono, ma mostrano una coerenza forte con l’artista e il suo linguaggio.

René Magritte, note biografiche

René Magritte nasce il 21 novembre 1898 a Lessines, in Belgio.

Il padre di Magritte era un sarto e sua madre era una modista, che si suicidò annegandosi quando Magritte aveva circa 14 anni. Lui e i suoi due fratelli furono cresciuti dalla nonna. Da adolescente conobbe Georgette Berger, che sarebbe diventata sua moglie dieci anni dopo. Dopo aver studiato all'Accademia di Belle Arti di Bruxelles (1916-1918), Magritte divenne designer e realizzò schizzi per pubblicità. Nel 1922 vide una riproduzione del dipinto di Giorgio de Chirico La canzone dell'amore (1914). L’opera ebbe una grande influenza sul suo approccio artistico.
Negli anni successivi sviluppò uno stile singolare che comprendeva oggetti di uso quotidiano resi con cura, spesso collocati in accostamenti inconsueti.

Nel 1926 Magritte firmò un contratto con una galleria d'arte di Bruxelles, che gli permise di diventare pittore a tempo pieno, dove l’anno successivo si tenne la sua prima mostra personale. L’esposizione non riscosse successo nella critica. Nel 1927 lui e sua moglie si trasferirono in un sobborgo di Parigi. Lì incontrò molti surrealisti parigini, tra cui i poeti André Breton e Paul Éluard. Durante questo periodo dipinse una delle sue opere più famose, Il tradimento delle immagini (1929), in cui una rappresentazione dettagliata di una pipa era combinata con l'affermazione in corsivo: Ceci n'est pas une pipe (“Questa non è una pipa”). Il dipinto metteva in dubbio l’autorità sia delle immagini che delle parole.

Dopo tre anni, Magritte e sua moglie tornarono a Bruxelles, dove rimase per il resto della sua vita. Tenne la sua prima mostra personale negli Stati Uniti alla Julien Levy Gallery di New York nel 1936 e in Inghilterra alla London Gallery nel 1938, ottenendo popolarità internazionale.

Durante gli anni Quaranta Magritte sperimentò una varietà di stili, a volte incorporando elementi dell’impressionismo, ad esempio, in quello che venne chiamato il suo “periodo Renoir”. I dipinti che produsse in questo periodo, tuttavia, non ebbero successo e alla fine abbandonò i suoi esperimenti. Per il resto della sua vita continuò a dipingere le sue immagini enigmatiche e illogiche in uno stile facilmente identificabile.

Due musei a Bruxelles celebrano Magritte: il Museo René Magritte, che si trova nella casa abitata dall'artista e da sua moglie tra il 1930 e il 1954; e il Museo Magritte, che espone circa 250 opere dell'artista, inaugurato nel 2009 presso il Museo Reale di Belle Arti.

René Magritte muore il 15 agosto 1967, a Bruxelles.

Le fotografie

René Magritte. The Shadow and Its Shadow (L'ombre et son ombre), 1932. Georgette e René Magritte, Bruxelles
René Magritte. Le rendez-vous, Georgette Magritte, Bruxelles 1938

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