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BRUCE, DURO A MORIRE

Bello, virile, spavaldo: questo è Bruce Willis. I suoi film piacciono per un’interpretazione originale, dove anche nei momenti difficili spunta un sorriso accennato, che poi è quello della sfida, dell’uomo che non si arrende. C’è poi sempre una donna da riconquistare, persa per via degli impegni da poliziotto; ma le cose si aggiustano sempre.
Noi lo ricordiamo in due tipologie di film: Die Hard e FBI protezione testimoni. In quest’ultimo, peraltro raddoppiato da una versione 2, Bruce affronta un ruolo comico, dove la durezza dei suoi metodi sono messi a confronto con l’impaccio di un dentista sempre in imbarazzo. Le due pellicole si vedono volentieri, anche in televisione.
Per le fotografie ci siamo rivolti, come spesso accade, ad Annie Leibovitz; sempre attenta nei ritratti delle celebrità.

Bruce Willis, note biografiche

Walter Bruce Willis è nato il 19 marzo 1955 a Idar-Oberstein, Germania Ovest, da madre tedesca, Marlene Kassel, e padre americano, David Andrew Willis (di Carneys Point, New Jersey). Entrambi allora vivevano in una Base militare degli Stati Uniti. La sua famiglia si è trasferita negli Stati Uniti poco dopo la sua nascita ed è cresciuto a Penns Grove, nel New Jersey, dove sua madre lavorava in una banca e suo padre era un saldatore. Willis ha sviluppato un interesse per le arti drammatiche al liceo, ed è stato presumibilmente "scoperto" mentre lavorava in un caffè a New York City.

Dopo innumerevoli audizioni, Willis ha ottenuto il ruolo dell'investigatore privato "David Addison", accanto alla sensuale Cybill Shepherd, nella serie televisiva Moonlighting (1985). E’ stata poi la volta del detective di New York "John McClane" in “Trappola di cristallo” (1988), dove il personaggio di Willis combatteva da solo una banda di spietati ladri internazionali in un Grattacielo di Angeles. Ha ripreso il ruolo di McClane nel sequel “58 minuti per morire - Die Harder” (1990), ambientato in un aeroporto internazionale innevato mentre un gruppo di soldati delle forze speciali rinnegati cercano di rimpatriare un generale sudamericano corrotto. Gli ottimi ritorni al botteghino hanno richiesto un ulteriore sequel Die Hard - Duri a morire (1995), questa volta con Samuel L. Jackson nei panni di un cinico proprietario di un negozio di Harlem involontariamente spinto ad assistere McClane durante una campagna di attentati terroristici in una giornata afosa a New York.

Durante gli anni '90, Willis è anche apparso in diverse produzioni indipendenti e a basso budget che gli hanno fatto guadagnare nuovi fan e lodi da parte della critica per le sue intriganti interpretazioni lavorando con alcuni registi molto diversi. È apparso nell'affascinante Genitori cercasi (1994), come un cauto pugile nel film Pulp Fiction (1994) diretto da Quentin Tarantino, nel thriller apocalittico diretto da Terry Gilliam L'esercito delle 12 scimmie (1995), nel film diretto da Luc Besson Il quinto elemento (1997) e nella pellicola da brivido di M. Night Shyamalan The Sixth Sense - Il sesto senso (1999).

Willis ha poi recitato nella gangster comedy FBI - Protezione testimoni (2000), e in due drammi militari, Sotto corte marziale (2002 ) e L'ultima alba (2003) che non sono riusciti a convincere né il pubblico né la critica. Tuttavia, Willis è tornato sotto i riflettori in Die Hard - Vivere o morire (2007) alias "Die Hard 4.0".

Willis è stato sposato con l'attrice Demi Moore per circa tredici anni e condividono la custodia delle loro tre figlie.

Annie Leibovitz, note biografiche

Annie Leibovitz nasce il 2 ottobre 1949 a Waterbury, nel Connecticut. Era uno dei sei figli di Sam, un tenente dell’aviazione, e Marilyn Leibovitz, un’istruttrice di danza moderna. Ha viaggiato gli USA in lungo e in largo e forse, al finestrino della Station Vagon paterna ha sviluppato quella sensibilità fotografica che oggi conosciamo. Grande appassionata di Avedon, nel 1967 si iscrive al San Francisco Art Institute, dove ha sviluppato l’amore per la fotografia . Nel 1970 si presenta alla rivista rivista Rolling Stone. Impressionato dal suo portfolio, l’editore non esita ad assumerla. Nel giro di due anni, Annie ne ha 23, è capo fotografo. Nel 1975 la rivista le ha offerto l'opportunità di accompagnare la band dei Rolling Stones nel loro tour internazionale.
Nel 1983 la Leibovitz lascia Rolling Stone per la rivista Vanity Fair, dove diventerà autrice di molte copertine di personaggi celebri; ricordiamo, tra questi, Demi Moore in dolce attesa e Whoopi Goldberg semisommersa in una vasca da bagno piena di latte.
Durante la fine degli anni 1980, la Leibovitz ha iniziato a lavorare su una serie di campagne pubblicitarie di alto profilo. Tra queste quella per l’American Express "Abbonamento", per la quale ha ritratto celebrità del calibro di Tom Selleck e Luciano Pavarotti.
Annie è considerata una delle migliori fotografe americane, particolarmente per quanto attiene al ritratto. Nel 1999 ha pubblicato il libro Women, che è stata accompagnato da un saggio dell’amica Susan Sontag. Nella pubblicazione Leibovitz ha presentato una serie d’immagini femminili: dai Giudici della Corte Suprema, fino alle showgirl dello spettacolo.

Di Annie ricordiamo la fotografia dove John Lennon (completamente nudo) è avvinghiato a sua moglie Yoko Ono. Si tratta dell'ultimo ritratto dedicato all’ex Beatles. E’ L'8 dicembre 1981. Poche ore dopo la posa per questa fotografia, Lennon fece due passi fuori dalla sua residenza a New York. Lì è stato colpito a morte da Stalker Mark David Chapman.
Nel gennaio del 1981 (22 gennaio), l'immagine è apparsa sulla copertina della rivista Rolling Stone. Anni dopo la Leibovitz ha raccontato che quando Lennon ha visto il primo test Polaroid delle riprese, si era espresso così: "Hai catturato esattamente il nostro rapporto".

Anche Lavazza ha affidato un lavoro importante alla fotografa statunitense, la campagna pubblicitaria che il brand italiano del caffè ha lanciato, nel 2009, in 15 paesi. Si trattava di fotografare cinque top model italiane per il calendario The Italian Espresso Experience 2009. Eva Riccobono, Elettra Rossellini Wiedemann, Alessia Piovan, Gilda Sansone e Kate Ballo, sono diventate le protagoniste del viaggio paradossale che la fotografa americana ha intrapreso sfruttando i “luoghi comuni” dell’italianità: quelli che hanno reso famoso il Made in Italy in tutto il mondo. Annie ha mescolato, con ironia e classe, i luoghi famosi, la moda, i set cinematografici, le belle donne, gli spaghetti e le immancabili tazzine di caffè. La Leibovitz ha messo in scena la nostra Italia, ben consapevole che gli stessi italiani amano la teatralità, il divertimento e la bella vita.

Un’altra campagna famosa portata avanti da Annie è quella relativa alle fiabe Disney. La stessa doveva reclamizzare i parchi divertimenti. Lei ha usato la sua capacità di ritrarre le celebrità.

Annie Leibovitz continua a essere richiesta come fotografa ritrattista, per ritrarre le celebrità di oggi.

Le fotografie

Bruce Willis in bianco e nero. Ph. Annie Leibovitz (fonte Pinterest
Bruce Willis per Vanity Fair. Ph. Annie Leibovitz

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