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LA STUPIDITÀ FOTOGRAFICA

di Ando Gilardi

Ando Gilardi ci ha lasciato due anni fa, dopo una vita dedicata al reportage e alla critica fotografica: settant’anni trascorsi in un soffio, producendo peraltro un nutrito numero di saggi.

Ando per primo ha analizzato le conseguenze dell'avvento del digitale visivo. La Stupidità Fotografica, opera postuma, tiene conto anche di questo, strutturandosi in una pubblicazione veloce, compulsiva, che cambia spesso direzione al ritmo del pensiero. All’interno troviamo riflessioni sullo strumento (la macchina) e circa l’immagine che ne deriva; con anche un’analisi dedicata al comportamento degli “stupidi”, dietro e davanti l’obiettivo. Alla fine, tutto gira attorno a un grande dubbio: con la fotografia di massa, l’espressività umana ne è uscita più ricca oppure no? Difficile a dirsi. Di certo ci troviamo di fronte a una “voracità” d’immagini, mai vista prima; ma l’atteggiamento è il medesimo di fronte alla realtà? Altra domanda: perché tutti fotografano? Forse perché si pensa che sia facile farlo: basta un click. Se però il digitale significa la perdita di ogni dovere verso l’interpretazione del reale, la conseguente perdita di convinzione ha fatto sì che molti s’interrogassero su cosa cercare con la macchina fotografica; il che vuol dire creatività più libera, ma anche sforzo mentale. L’espressività diventa così un sacrificio più difficile da sostenere rispetto alla capacità di poter accedere alla realtà solo spingendo un tasto. Ne guadagnerà la fotografia, con la quale si creerà vedendo, senza pretendere di rappresentare la realtà, stupidamente.



bio

Ando Gilardi Fotografo, storico, critico, editore… Ando Gilardi è una delle figure più eclettiche e originali della storia della fotografia italiana. La Fototeca Storica Nazionale, che fonda nel 1959, arriva a contenere circa 500.000 immagini, costituendo un pionieristico archivio sugli usi e le funzioni sociali della fotografia. Questa mostra presenta una selezione degli innumerevoli materiali prodotti e raccolti da Gilardi sul tema dell’alimentazione, a partire dalle fotoinchieste realizzate negli anni ’50 e ’60, centrate particolarmente sul lavoro nei campi e nelle industrie, fino ai materiali conservati e riprodotti (rifotografati) nel vasto inventario che ha messo insieme: figurine, incarti, scatole, pubblicità, libri, riviste, erbari, fotografie di famiglia e molto altro ancora. Fototeca è un’esplorazione dell’iconografia del cibo e del potere della fotografia nel mantenerla sempre viva, accessibile e rivedibile.


LA STUPIDITÀ FOTOGRAFICA

Ando Gilardi

Johan and Levi editore

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