Skip to main content

Fabrizio Ferri

La voce inconfondibile è quella dell’amico che ricompare, dopo un lungo viaggio. Fabrizio Ferri è anche questo: una vita da raccontare (e ammirare) al primo incontro possibile. Dalla sua Pantelleria ci parla di musica, del San Carlo di Napoli, dell’emozione nell’aver aperto, con la sua opera Anima, l’ultima stagione sinfonica del Teatro partenopeo. “Mi sentivo uno che lavorava con loro”, ci dice riferendosi ai musicisti, “Difficilmente mi attribuisco la paternità di qualcosa, forse solo per timidezza”. “Del resto”, ha continuato, “non ero emozionato per il fatto in sé, ma per via del progetto. Tengo ad allontanare sempre l’emotività, questo per produrre un buon lavoro”. Quando gli chiediamo lumi circa la fuga dalla “firma d’autore”, lui ci spiega: “L’ispirazione viene sempre da altrove. Io non conosco una nota, ma scrivo armonie per cento orchestrali. Guardo le mie mani sul pianoforte e compongo di getto. Scrivo il pezzo con l’aiuto di sistemi di scrittura, poi risuono e riascolto, iniziando a orchestrare”.

Gian Paolo Barbieri

Dalla dolce vita agli imponenti lavori di ricerca personale passando per trent’anni di grande fotografia al servizio della moda. Gian Paolo Barbieri non è solo un maestro dell’immagine è l’arteficie di un modo di intendere e immaginare la bellezza femminile.

Lo studio è grande, esotico, elegante. Di fronte a noi Giampaolo Barbieri, il fotografo che abbiamo sempre ammirato per le immagini che da sempre ci propone. Siamo emozionati. Non è facile incontrare tanta raffinatezza e quel garbo “colto” che è frutto della conoscenza e della ricerca incessante che porta all’autorevolezza, al senso delle cose.

Giuseppe Gradella

L’ARTE E L’ISPIRAZIONE CHE CONTINUA

E’ la rete che ci guida a intervistare Giuseppe Gradella, la curiosità alla vista delle sue immagini. Ne è nato un colloquio telefonico gradevole, esaustivo, anche educativo. Da subito ci è piaciuto il suo atteggiamento pacato, rispettoso, persino delicato come le sue immagini. Probabilmente, la componente caratteriale risulta determinante, ma crediamo esista dell’altro. Forse vive in lui una consapevolezza antica, che parte dagli studi (è architetto) e arriva alla Storia dell’Arte. Come dire: la fotografia di Giuseppe è estremamente contaminata, fertile perché ispirata da più fonti; la delicatezza comportamentale non può che esserne una conseguenza coerente.