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[LA PRIMA DI PICASSO]

Il 24 giugno 1901, esattamente 120 anni fa, venne organizzata la prima mostra di Pablo Picasso, per merito di Ambroise Vollard, mercante d’arte; che tre anni più tardi lancerà Matisse. Pablo Ruiz y Picasso, allora ventenne, dalla Galleria in Rue Lafitte, a Parigi, avrebbe iniziato la propria ascesa artistica, fino a diventare uno dei maestri della pittura del XX secolo e il principale rappresentante del cubismo.

Picasso e la fotografia

La fotografia ha fatto parte della vita del pittore in tutti i sensi, a tal punto da coinvolgerlo anche a livello sentimentale.

Iniziando dalle amicizie “fotografiche”, Pablo ne coltivò una duratura con Lucien Clergue, il fondatore del festival “Les Rencontres d’Arles”. I due si erano incontrati in una corrida ad Arles ed era stato proprio il pittore andaluso a spingerlo verso l’immagine scattata.

Picasso era ugualmente interessato a mettersi dietro l'obiettivo come davanti ad esso. L'artista possedeva molte macchine fotografiche, "principalmente Leica", e le usò ampiamente nella sua pratica. Man mano che le fotocamere diventavano più piccole, più portatili e accessibili, Picasso iniziò a introdurle nella sua pratica in studio: usava le fotografie come riferimenti per dipinti e sculture, fotografando cose che lo ispiravano dentro e fuori lo studio, dagli amanti ai paesaggi. La fotografia era anche un modo per documentare le sue opere, per sperimentare nuove idee.

Ciò che sorprende, comunque, è il modo col quale i fotografi si siano occupati di lui. Impressiona, a proposito, il numero di autori che si sono impegnati nel ritrarlo. Robert Capa, di cui Pablo era amico, l’ha immortalato sulla spiaggia della Costa Azzurra assieme alla compagna Françoise Gilot. Robert Doisneau ha fatto sì che dei panini sul tavolo sembrassero le mani del pittore. Rene Burri l’ha messo in posa vicino una gabbietta d’uccelli. Herbert List, Marc Riboud, Iriving Penn e Man Ray hanno applicato il proprio stile affinché emergesse la personalità dell’artista cubista. Si tratta dei giganti della fotografia del ‘900, ai quali dobbiamo aggiungere Henri Cartier Bresson. Quest’ultimo ritrasse spesso Picasso: nel suo atelier parigino, ma anche in Provenza, negli anni sessanta e settanta. Tra i due nacque una frequentazione intensa.

Picasso e le donne

La fotografia incontra Picasso anche con l’amore, quello che lo legherà a Dora Maar, pittrice e fotografa. I due si conoscono d’estate, in Costa Azzurra: lui è attratto dalla donna, con passione; lei è uno spirito indipendente, col sogno di diventare una fotografa. Realizza immagini surrealiste. Picasso ha una moglie (Olga) e un’amante bellissima (Marie Therese), ma vuole anche Dora, che accetta la situazione. La relazione andrà avanti per lungo tempo, giungendo all’apoteosi mentre Picasso dipingeva Guernica. Il pittore obbligherà Dora a documentare la lavorazione del quadro: maestoso, enorme, che dal bianco arriva sino a un nero profondo. Fotografia e pittura si fondono, se pure da occhi diversi. Si narra che un giorno giungesse in studio Marie Therese. Le due donne iniziano a litigare. Per Picasso è il trionfo dell’io. Col tempo, il rapporto tra Pablo e Dora si logora. Lui inizia a dedicare le sue attenzioni altrove; lei soffre, piange e, pur nella tristezza, continua a essere la musa ispiratrice dell’artista spagnolo. Nel 1945 Picasso lascia la Maar e incontra Françoise Gilot, una giovane pittrice, quella della fotografia di Robert Capa. Pare abbia anche fatto incontrare le due donne, per mostrare a Dora quale fosse la situazione. Picasso vinceva, sempre: nella vita, nell’arte e con le donne. Imponeva di continuo il suo io. È stato così pure con la fotografia: l’ha fatta sua, utilizzandola; e da essa si è fatto ritrarre, forse un’amante mai abbandonata.

La fotografia. Herbert List, Pablo Picasso nel suo studio. Dietro di lui c'è il dipinto "Chouette dans un intérieur". 7, rue des Grands Augustins, Parigi. Maggio 1948. © Herbert List | Foto Magnum

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