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UN APPUNTAMENTO CON LA VITA

Ornella è sempre stata "differente", fuori dal coro, curiosa, anticonformista nella vita come nelle professioni. Donna elegante e ricca di fascino, ha guardato in avanti di continuo, forse anche inconsapevolmente; percorrendo molteplici esperienze. C’era sempre qualcosa, o qualcuno, ad aspettarla: tra musica, TV, teatro; o forse era lei ad attendere, un po’ come nella canzone, «Sto aspettando quando a un tratto ti vedrò spuntare in lontananza. Amore, fai presto, io non resisto». Nel brano si racconta la lunga attesa della persona con la quale la protagonista ha fissato un appuntamento. La speranza è che arrivi, potendo così riscattare tutto quello che ha vissuto nel passato sentimentale. Ci sono state delusioni e sofferenza; ma quando arriva la sera, ecco la scelta di tornare a casa e alla propria “triste vita”, distrutta “tra le dita” dell’amato.

Gli spettatori l’hanno ritrovata spesso, senza attendere, in Teatro o alla TV; il più delle volte rinnovata, con un cipiglio maturato con l’età. E’ rimasta la voce, unica (il titolo di un suo disco), suadente e affascinante, come quella di chi aspetta o fa aspettare.

Ornella Vanoni nasce il 22 settembre 1934 a Milano. Si iscrisse alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, allora diretta da Giorgio Strehler, che decise di farla anche cantare, inventando per lei le canzoni della mala, con le quali Ornella arriva al Festival dei Due Mondi, a Spoleto nel 1959. Nel 1960 incontra Gino Paoli, con il quale nacquero una relazione intensa e molte canzoni di successo (“Senza fine”, tra queste)

Per qualche anno Ornella alterna teatro e musica (1961-64), poi ci saranno solo dischi, tv e festival. Molti successi discografici sono epocali: "La musica è finita", "Una ragione di più", "Domani è un altro giorno", "Tristezza", "Mi sono innamorata di te", "L'appuntamento". Nel 1973 Ornella Vanoni fonda la sua casa discografica, la Vanilla, e si trasferisce a Roma.

Dal 1978 al 1983 torna a vivere nella sua Milano. È sempre più la signora della canzone, raffinata, sofisticata, come il made in Italy. Gianni Versace si occupa del suo look. Continua la ricerca degli incontri musicali: Loredana Berté, Caterina Caselli, Gerry Mulligan, Lucio Dalla. C'è persino una fugace ricomparsa di Gino Paoli.

Nel 1984 eccoli di nuovo insieme, Gino e Ornella, con una canzone iconica: "Ti lascio una canzone". Nel 1986 Ornella interpreta grandi successi italiani insieme ai maggiori jazzisti del mondo. Nasce "Ornella e..." con George Benson, Herbie Hankock, Steve Gadd, Gil Evans, Michael Brecker./p

Negli anni Novanta inizia la collaborazione con il produttore e autore Mario Lavezzi. Nel 2001 in “Un panino, una birra e poi” riprende vecchi hit della musica italiana. Nel 2004 Ornella ritrova Gino Paoli, con cui incide l'album d’inediti “Ti ricordi?”, “No, non mi ricordo” al quale segue un lungo tour e dal quale nascono un doppio CD e un dvd. Il 28 settembre 2007 viene pubblicato “Una bellissima ragazza”, realizzato prevalentemente con la collaborazione di Lavezzi.

Alla fine del 2010, la Sony Music pubblica un nuovo disco dal vivo, registrato un anno prima durante alcune serate esclusive al Blue Note di Milano: “Ornella Vanoni Live Al Blue Note”. Nel gennaio 2021 esce l'album “Unica”, che si avvale della collaborazione di Carmen Consoli, Giuliano Sangiorgi, Renato Zero e Francesco Gabbani.

Il fotografo Michel Comte

Michel Comte è nato a Zurigo, Svizzera, il 19 febbraio 1954. Ha studiato in Francia e Inghilterra, iniziando la sua carriera come restauratore d'arte, specializzandosi in opere contemporanee come quelle di Andy Warhol e Yves Klein. Nel 1979 incontra Karl Lagerfeld, che gli affida il suo primo incarico commerciale per Chloe e poi per Chanel. Sin dagli esordi, negli anni ha collaborato principalmente con Vogue Italia, l'Uomo Vogue, Vanity Fair e Interview, lavorando con marchi come Dolce & Gabbana, Gianfranco Ferre, BMW, Ferrari, Hennessy, Hermes, Lancôme, Pomellato, Jaguar , Mercedes Benz, Nike e molti altri. Comte ha anche seguito la carriera del pilota di F1 Michael Schumacher. È stato premiato come Fotografo dell'anno 2000 dalla rivista PHOTO.

Negli anni '90, durante la sua attività come fotografo di moda, ha diviso il suo tempo viaggiando in zone di conflitto, con lo scopo di raccogliere fondi per progetti umanitari e ha lavorato per incarichi fotografici della Croce Rossa Internazionale in regioni devastate dalla guerra, tra cui: Bosnia, Angola, Ruanda, Etiopia, Eritrea, Kenya, Sudan e Somalia. Il libro di Comte, Persone e luoghi senza nome, pubblicato da Steidl, registra molto di ciò che vide in quegli anni. Durante la Guerra del Golfo si è recato due volte in Iraq, lavorando anche in Giordania, Israele, Palestina, Egitto e Siria. Il suo operato ha contribuito alla raccolta di fondi per la costruzione di un ospedale ortopedico a Kabul, in Afghanistan.

Nel 2008, Comte incontra Ayako Yoshida e dedica più tempo all'arte e ai progetti personali. Insieme hanno prodotto il loro primo lungometraggio in 3D, The Girl From Nagasaki, una rivisitazione dell'opera classica Madame Butterfly, presentata in anteprima al Sundance Film Festival nel 2014.

Comte ha aperto la mostra "Neoclassic" alla Galleria Nazionale di Parma nell'autunno 2016. Neoclassic è l'interpretazione di Comte dell'ascesa e della caduta del neoclassicismo e comprendeva sculture, installazioni, fotografie, riproduzioni di tesori neoclassici e immagini adattate di capolavori.

Appassionato alpinista e aviatore per tutta la vita, Comte ha iniziato a indagare sui cambiamenti climatici e nel 1975 e scrisse un saggio intitolato 'L'acqua è l'olio del futuro'. Due decenni fa, Comte ha deciso di abbandonare la maggior parte delle sue attività di fotografo commerciale per concentrarsi su "Light", il suo progetto artistico più recente. 'Light' è lo studio dei paesaggi naturali ed esplora l'impatto dei cambiamenti ambientali attraverso sculture, dipinti, installazioni, fotografie e video arte 3D. Le opere di Comte si concentrano in particolare sull'innalzamento del livello degli oceani, sulle piogge acide, sull'erosione e sullo scioglimento dei ghiacciai. ‘Light’ è stato esposto alla Triennale di Milano (2017), al MAXXI di Roma (2017), alla Galerie Urs Meile (Pechino 2018 e Lucerna 2020) e Dirimart (Istanbul 2019).

Le fotografie di Michel Comte sono state esposte in molti musei come Vienna Kunst Haus, Venice Penny Guggenheim Museum, Verona Centro Internazionale di Fotografia, Munich Pinakothek der Moderne, Dusseldorf NRW-Forum, Zurich Museum für Gstaltung.

Carlo Cisventi, note biografiche

Carlo Cisventi è nato il 6 settembre 1929 a Garbagnate Milanese.

Ha iniziato la sua attività di fotografo nel 1947 al seguito di Federico Patellani all'agenzia Pat Photo Pictures, frequentando anche l’ambiente artistico e culturale del quartiere di Brera, dove si potevano incontrare: Ugo Mulas, Mario Dondero, Giulia Niccolai, Carlo Bavagnoli e Alfa Castaldi.

Ha pubblicato su numerosi periodici, esordendo nel 1954 con il foto racconto "Cronache della bassa" su "Il Politecnico", con i testi di Emilio Tadini. Nei primi anni, le sue immagini sono uscite sulle riviste Vie Nuove e L'Espresso, ma poi si sarebbe dedicato, nel biennio 1954-56, a foto documentari per la rivista Cinema Nuovo. Ha collaborato poi anche per l'Illustrazione Italiana, Domus, Paris Match, Life, Tempo, Le Ore, L'Europeo. Tra i suoi primi servizi vanno ricordati quelli sui fatti d'Ungheria del 1956 e sulle rivolte in Algeria (1958).

Nel 1971 ha partecipato a una mostra al Museum of Modern Art di New York.

Carlo Cisventi è deceduto a Milano il 21 maggio 1988.

Le fotografie

Ornella Vanoni fotografata da Michel Comte.

Ornella Vanoni. Milano, Naviglio Grande, anni ’60. Fotografia di Carlo Cisventi.

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