Quella sera non cadde solo il muro. Quel Giovedì 9 novembre 1989 rappresentò uno dei momenti più cruciali del ventesimo secolo, segnando la fine della Guerra Fredda e il crollo del sistema sovietico. Quella notte viene descritta come una narrazione avvincente fatta di tensione, speranza e impeto verso la libertà.
Il "Muro" era un lungo sistema di recinzione in cemento armato, lungo 155 km e alto 3,6 metri, che circondò dal 1961 la parte occidentale della città di Berlino, appartenente alla giurisdizione della Germania Ovest, ampia circa 480 km² e comunemente detta Berlino Ovest, per separarla dalla parte orientale della stessa città, divenuta capitale della Germania Est e comunemente detta Berlino Est.
Quel muro di cemento armato, simbolo dell'oppressione e della censura, non serviva solo a dividere Berlino, ma ad isolare ogni barlume di libertà che minacciava di accendersi oltre la Cortina di Ferro, Con le sue torri di guardia, i fili spinati e le guardie armate, era molto più di una semplice barriera: era un simbolo della Guerra Fredda, della diffidenza, della paura reciproca.